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È  una metodica che si avvale di una miscela di ossigeno ed ozono che, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche,  riparatrici dei tessuti, consente, nei casi di Disturbi Temporo-Mandibolari (DTM), gestire il dolore permettendo una minore assunzione di farmaci antidolorifici e miorilassanti e migliorare la funzionalità mandibolare. La tecnica prevede infiltrazione (previa apertura della bocca), mediante ago sottilissimo, di pochi cc della miscela di ossigeno ed ozono, direttamente in articolazione. Il trattamento dura pochi minuti e può essere ripetuto una o due volte alla settimana, non crea limitazioni di movimento ed il paziente può continuare la sua attività senza limitazione alcuna.

 

Per ossigeno ozonoterapia (O2-O3) si intende l’utilizzo della miscela di gas ossigeno – ozono per il trattamento sintomatologico ed eziologico di molte patologie. Oltre all’utilizzo del gas, l’ozonoterapia può essere eseguita attraverso l’utilizzo di acqua ed olio ozonizzato, che derivano dall’incontro tra il gas ossigeno-ozono e rispettivamente l’acqua e l’olio vegetale. Gas ozono, acqua ozonizzata e olio d’oliva ozonizzato possono essere utilizzati da soli o in combinazione a seconda dell’applicazione clinica e dei risultati attesi.

Azione e trattamenti:

L’Ozono svolge numerose azioni:

  • Antimicrobica su batteri, virus, funghi e protozoi
  • Antinfiammatoria 
  • Riparatrice dei tessuti
  • Immunostimolante 
  • Antalgica 
  • Emostatica 
  • Rimineralizzante 
  • Estetica 
  • Trattamento delle sintomatologie dolorose dell’articolazione temporo – mandibolare
  • Trattamento ascessi 
  • Trattamento  parodontite
  • Trattamento lesioni della bocca
  • Trattamento durante e post interventi chirurgici
  • Trattamento carie
  • Trattamento ipersensibilità dentinale

 

 

 

 

 

La terapia più comune è costituita dall’uso di un BITE, un dispositivo mobile in resina, progettato individualmente per il paziente   in base alle sue impronte, che favorisce il rilassamento delle fasce muscolari coinvolte riposizionando la mandibola nella corretta posizione. Solitamente il bite viene usato durante il sonno, ma può essere usato anche di giorno o durante determinate attività sportive. Viene regolato ad intervalli  di tempo stabiliti, durante tutto il periodo di terapia.

 

Esiste uno stretto legame tra denti e postura. In condizioni fisiologiche le due arcate dentali, superiore e inferiore, assumono una posizione in cui i denti combaciano in modo armonico, garantendo il mantenimento di un equilibrio anche a livello neuromuscolare. Quando, invece,  questo assetto non è coerente, si creano microtraumi e tensioni che si ripercuotono:

– sulla muscolatura periorale (intorno alla bocca) e sui muscoli masticatori;

– sui muscoli del collo e del trapezio e, scendendo, su quelli lombosacrali.

Tutto questo può portare all’insorgenza di problemi posturali: lo squilibrio che deriva da questa situazione di tensione, a cui si associa frequentemente il dolore, costringe infatti il corpo a mettere in atto meccanismi di compensazione che influenzano tutto l’apparato muscolo-scheletrico.

 

 

Anche un dente già devitalizzato, potrebbe soffrire di una recidiva che si riscontrerà per via radiologica e sintomatica. In questi casi si procede ad un ritrattamento e, se non scompaiano i segni e i sintomi della patologia, si interviene con un’apicectomia. Questo trattamento consiste in un piccolo intervento chirurgico nel quale si eliminano gli ultimi 3 mm dell’apice della radice che contengono la maggiore quantità di canalicoli microscopici nei quali si possono “nascondere” e stabilizzarsi i batteri.

 

Può accadere che un dente sottoposto a trattamento endodontico non guarisca oppure continui a dolere nonostante la terapia. In questo caso è necessario intervenire con un nuovo trattamento, ritrattamento endodontico, che prevede la rimozione del vecchio materiale di otturazione precedentemente inserito all’interno dei canali radicolari, al fine di ripulire la zona e procedere con una nuova otturazione.  A seguito dei trattamenti e, particolarmente, dei ritrattamenti endodontici. E’ buona norma eseguire dei controllradiografici endorali a tempi programmati (in genere a 3, 6, 12, 24 mesi).

 

 

 

Il trattamento endodontico (anche detto devitalizzazione o cura canalare) consiste nella rimozione della polpa (nervo dentale) infiammata e infetta, presente all’interno del dente e per tutta la lunghezza delle radici, e nella sua sostituzione con un’otturazione permanente, previa adeguata detersione e sagomatura dei canali radicolari. Il dente così trattato necessita di essere ricostruito per essere poi ricoperto da un manufatto protesico (corona). A seguito dei trattamenti e, particolarmente, dei ritrattamenti endodontici è buona norma eseguire dei controlli radiografici endorali  a tempi programmati (in genere a 3, 6, 12, 24 mesi).

 

La rigenerazione ossea guidata (GBR)  è un intervento di chirurgia orale propedeutico all’installazione di un impianto dentale. Viene attuato quando vi è una perdita di volume dell’osso mascellare e mandibolare tale da impedire l’inserimento di impianti. La rigenerazione prevede l’utilizzo di membrane riassorbibili e non in associazione o meno a materiali di riempimento (prelevato dallo stesso paziente, sintetico o di derivazione animale) al fine di ricreare un’adeguata rigenerazione del tessuto osseo mancante. A oggi le tecniche di rigenerazione possono essere applicate con risultati clinici altamente predicibili e con ottimi risultati funzionali ed estetici.

ll Seno mascellare è una cavità vuota che si trova nell’osso mascellare, all’interno del cranio, sotto gli zigomi, rivestito da una mucosa e che comunica con le cavità nasali.

ll rialzo del seno mascellare è una procedura eseguita per aumentare la quantità di osso nell’area dei molari e premolari dell’arcata superiore, per prepararla all’inserimento di uno o più impianti dentali.  Si rende necessario quando la parte molare o premolare è interessata da una scarsità di osso, in senso verticale.

 

Due sono le principali tipologie di interventi chirurgici:

  • Rialzo del seno mascellare con approccio laterale (grande rialzo): l’accesso al seno  avviene aprendo una finestra ossea sulla gengiva al di sopra dei denti; l’inserimento dell’impianto può essere contestuale all’intervento di rialzo o  essere  effettuato a distanza di mesi.

 

 

 

 

 

 

  • Rialzo del seno mascellare con approccio crestale (piccolo rialzo): l’accesso al seno avviene dalla sommità della cresta ossea, sfruttando il foro per l’inserimento dell’impianto che viene  inserito contestualmente. Il rialzo del seno mascellare si effettua con anestesia locale  ed  ha tempi di guarigione diversi a seconda del tipo di intervento praticato.

Così come i denti, anche i frenuli possono essere soggetti a problematiche e malformazioni, che possono avere conseguenze estetiche, parodontali o funzionali. I frenuli labiali o linguali troppo spessi o corti possono comportare problemi di deglutizione, fonazione, difetti ortodontici e nei neonati il frenulo linguale corto determina problemi nell’allattamento. In questi casi citati è necessario intervenire per rimuovere parzialmente o totalmente il frenulo. Salvo problemi specifici, dovrebbe avvenire tra gli 8 e i 10 anni del bambino. L’intervento può essere effettuato con mediante incisione con bisturi o con laser. Il laser odontoiatrico permette di ottenere risultati efficaci riducendo al minimo il disagio dei piccoli pazienti. L’intervento, effettuato con una leggera anestesia locale, con  o senza  sedazione cosciente con protossido d’azoto , dura pochi minuti, è completamente indolore e quasi privo di sangue, non necessita di suture e riduce, quando non li elimina totalmente, i sintomi post – operatori.

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